SEGNI SUL VOLTO, seminario/workshop ideato da Carla Riccoboni in collaborazione con Le Arti Orafe, si aprirà con una serie di relazioni trasmesse su piattaforma online, condotte da professionisti di diversi settori di competenza, incentrate sul tema del progetto ovvero sulla relazione tra segno e identità, analizzata da una pluralità di prospettive. Gli appuntamenti, concentrati nel mese di ottobre saranno l’occasione per ripercorrere e indagare i significati espressivi e simbolici della decorazione del viso nel corso della storia e dell’attualità in differenti contesti geografici, fino a scoprire gli orizzonti che si stanno delineando per il futuro con l’avvento delle nuove tecnologie.
“Ho comprato una maschera di cera,
che un volto finge di donna gentil,
una parrucca che par chioma vera,
e velo nero d ‘ordito sottil.”
(Luigi Pirandello)
Nel suo intervento per SEGNI SUL VOLTO, la prof. La Mantia si proporrà di individuare la complessità dei significati legati alla mimica facciale e alla loro importanza simbolica, segnati dai cambiamenti imposti dall’evento pandemico. Un processo di rilettura del volto questo in cui interagiscono quattro elementi: l’io, gli altri, la maschera e il virus.
“La maschera ha agito da mediatore semiotico, il suo uso necessario ha sviluppato tra le persone almeno in parte una ricerca di carattere estetico portando la maschera a essere una sorta di intermediario verso gli altri. La creazione di “significato” della maschera rispetto al volto e la sua osservazione mi hanno spinto a ricercare le linee principali di come il volto sia da sempre strumento e supporto nella comunicazione attraverso i segni.
Il volto prepara l’altro ad identificarci esprimendo a vario titolo potere, seduzione, arte, guerra, protezione, moda. Gli elementi che ornano il volto entrano quindi in relazione con la mimica che è per sua natura una comunicazione non verbale. Il volto e le sue modificazioni diventano così un punto di osservazione interessante per presentare l’intreccio storico e multiculturale, in cui passato e presente, aree geografiche e culturali distanti e complesse trovino una sintesi contemporanea globale. I segni del tempo sul volto o il volerli cancellare, le modificazioni, gli innesti, le protesi, i trucchi e i segni permanenti, sono alcuni dei temi in evidenza. Il gioiello è presente in questo scenario incrociando le diverse identità e confermando la forte attitudine a testimoniare e adattare la sua natura di ornamento con quella di simbolo del proprio tempo. Viviamo una realtà iperconnessa, un tempo teatrale dove l’immagine può essere segno indelebile virtuale, penso alla foto di Vogue.it e al trafiletto che accompagna Helen Mirren, Andie MacDowell e Jodie Foster a Cannes 2021. Le tre attrici, ritratte sul red carpet, non vengono in quel caso citate per parlare dei loro film, ma per parlare delle loro rughe esibite e non ritoccate, dei loro capelli grigi mostrati come una sorta di nuovo manifesto estetico, anche questo, a loro dire , conseguenza del tempo che stiamo vivendo. Può essere interessante osservare come la figura femminile usi in tempi recenti l’estetica come riappropriazione, penso alla body positivity o forse siamo davanti ad una sua evoluzione che va dal gray power al no botox? Questi cenni di una diversa estetica, che sono forse segni transitori, nella molteplicità delle altre forme di cui parlerò, sono però testimonianza efficace di un qualcosa che sta ancora accadendo, di cui il volto è protagonista e su cui vale la pena di prestare attenzione per il futuro.”
MARIA LAURA LA MANTIA, luglio 2021
Maria Laura La Mantia, docente di storia del gioiello, smaltatrice, designer e restauratrice del gioiello. Si occupa di formazione dal 2001 per gli insegnamenti di Storia del gioiello e Tecniche decorative applicate pressi vari Istituti di settore. Dal 2018 insegna presso Le Arti Orafe Jewellery School per il corso di Cultura del gioiello, studio teorico multidisciplinare applicato al progetto.
Ha collaborato con aziende di settore per progettazione di collezioni, progettazioni fieristiche, di retail e merchandising per l’oreficeria.
Il seminario/workshop sarà tenuto in italiano
Partecipazione gratuita previa iscrizione/selezione
Scarica il calendario e il modulo di iscrizione su: https://www.artiorafe.it/progetto-di-carla-riccoboni-e-coordinamento-di-alice-rendon/
Iscrizione: info@artiorafe.it
Informazioni: alice@artiorafe.it
In collaborazione e con il patrocinio di
SEGNI SUL VOLTO (SIGNS OVER THE FACE), a seminar/workshop conceived by Carla Riccoboni in collaboration with Le Arti Orafe, will open with a series of lectures transmitted on an online platform, conducted by professionals from various fields of expertise, focusing on the theme of the project or on the relationship between sign and identity, analysed from a variety of perspectives. The appointments, concentrated in the month of October, will be an opportunity to retrace and investigate the expressive and symbolic meanings of facial decoration throughout history and in the present day in different geographical contexts, and to discover the horizons that are emerging for the future with the advent of new technologies.
In her speech for SEGNI SUL VOLTO, Prof. La Mantia will aim to identify the complexity of meanings linked to facial expressions and their symbolic importance, marked by the changes imposed by the pandemic event. This is a process of reinterpretation of the face in which four elements interact: the ego, the others, the mask and the virus.
“The face prepares the other to identify us by expressing power, seduction, art, war, protection, fashion in various ways. The elements that adorn the face therefore relate to mimicry, which is by nature a non-verbal communication. The face and its modifications thus become an interesting point of observation for presenting the historical and multicultural weave, in which past and present, distant and complex geographical and cultural areas find a global contemporary synthesis. The signs of time on the face or wanting to erase them, modifications, grafts, prostheses, makeup and permanent marks are some of the themes in evidence. Jewellery is present in this scenario, crossing the different identities and confirming its strong attitude to testify and adapt its nature of ornament with that of symbol of its time. We live in a hyperconnected reality, a theatrical time where the image can be an indelible virtual sign, I think of the photo in Vogue.it and the blurb accompanying Helen Mirren, Andie MacDowell and Jodie Foster at Cannes 2021. The three actresses, portrayed on the red carpet, are not mentioned in that case to talk about their films, but to talk about their wrinkles, exhibited and not retouched, their grey hair shown as a sort of new aesthetic manifesto, this too, according to them, a consequence of the time we are living in. It may be interesting to observe how the female figure is using aesthetics in recent times as a re-appropriation, I am thinking of body positivity, or perhaps we are looking at an evolution from gray power to no Botox? These hints of a different aesthetic, which are perhaps transitory signs in the multiplicity of the other forms I will be talking about, are however effective evidence of something that is still happening, in which the face is the protagonist and which is worth paying attention to for the future”.
MARIA LAURA LA MANTIA, July 2021
Maria Laura La Mantia, jewellery history teacher, enameller, jewellery designer and restorer. She has been involved in training since 2001 for the teachings of History of Jewellery and Applied Decorative Techniques at various Institutes in the field. Since 2018 she has been teaching at Le Arti Orafe Jewellery School for a course on Jewellery Culture, a multidisciplinary theoretical study applied to design.
She has collaborated with companies in the sector to design collections, trade fair designs, retail and merchandising for jewellery.
The seminar/workshop will be in Italian
Free participation upon registration/selection
Download the calendar and the application form: https://www.artiorafe.it/en/segni-sul-volto/
Registration: info@artiorafe.it
Information: alice@artiorafe.it
With the collaboration and the patronage of